Artigianato e Palazzo, Sabina Corsini: l’artigianato è indipendenza

13 Settembre 2024
Sabina Corsini con Nero Torrigiani

Artigianato e Palazzo, l’evento ideato nel 1995 dalla principessa Giorgiana Corsini e da Nero Torrigiani per valorizzare l’artigianato più prestigioso e portato avanti dalla figlia Sabina Corsini e dallo stesso Torrigiani che ogni anno ne rinnova l’immagine, rappresenta l’occasione per approfondire il concetto di lusso. L’immagine di questa edizione numero 30 del 2024 è pop e costellata da una palette di colori accesi, ma soprattutto da riflessioni sul mercato del lavoro e sull’identità del lusso, o meglio, sulla qualità che valorizza e fa stare bene.

Artigianato e Palazzo, dal 13 e il 15 settembre 2024 al Giardino Corsini – Firenze

Nero Torrigiani, parlando di questa edizione, si sofferma sul concetto di misura: “È importante saper raccontare la misura. Artigianato e Palazzo è una mostra consolidata sul concetto di misura: la misura del giusto lavorare, del giusto apparire. La società ci dice che dobbiamo fare sempre di più, ostentare un’espressione muscolare delle cose. Artigianato e Palazzo è organizzato da solo 5 persone, da un’associazione culturale che ogni anno devolve il suo incasso per il restauro di un bene comune. Ha un inizio e una fine, una misura appunto. A Firenze si parla sempre di più del lusso ma quello a cui noi ci riferiamo non è quello fine a sé stesso. Se su un gioiello basta 1 pietra preziosa, non se ne mettono 4”.

Sabina Corsini si sofferma sull’unicità del prodotto artigianale, sul suo futuro, ricordando l’idea che spinse la principessa Giorgiana Corsini (scomparsa nel 2020) a dare vita a questo evento, legando la famiglia a una mostra di grande pregio abitata da lavori plasmati da mani sapienti, incastonati nei nobili spazi fiorentini della famiglia: “Trent’anni sono una tappa, non un anniversario. Mia madre ha voluto fortemente Artigianato e Palazzo e la mia famiglia è sempre stata generosa nel continuare a ospitarlo in questo giardino.

“Il modo con cui vogliamo raccontare gli artigiani è contemporaneo, un racconto che avvicini i giovani che possano vedere nell’artigianato non solo un’opportunità di business, bensì professionale. Ogni artigiano è unico, e nella sua unicità può lavorare con altri artigiani. La globalizzazione ci ha liberati per molti versi, ma ci ha anche reso dipendenti gli uni dagli altri. Gli artigiani invece sono indipendenti perché si occupano del loro lavoro a tutto tondo e noi vogliamo sostenerli”.

Oggi che i giovani denunciano di sentirsi oppressi da schemi di lavoro che compromettono la qualità della vita individuale, lavorare come artigiani in modo indipendente e con libera espressione individuale, potrebbe essere un’alternativa?

“Non potrebbe esserlo, lo è senz’altro e noi ne abbiamo un’esperienza di prima mano, perché per molti anni abbiamo aiutato giovani artigiani ad avere un palcoscenico e la più grande soddisfazione è stata vederli salire sul palcoscenico dei grandi maestri e diventare maestri a loro volta. I giovani hanno attitudine ad usare le nuove tecnologie, ad essere artefici di cose fatte con le mani con strumenti all’avanguardia. Quindi la mia risposta alla domanda è sì, l’artigianato è un’opportunità professionale per i giovani”.

Torrigiani ha parlato di un focus sulla misura per questa 30esima edizione, di lusso non fine a sé stesso. Dove nasce l’equivoco che lusso sia aggiungere tanti zeri al valore di un oggetto?

“Non so dire dove nasce, ma certo è che oggi siamo molto sollecitati da tante cose veloci, e questo ci fa perdere di vista il lavoro lento, il pensiero, lo studio che c’è dietro le cose. Credo che la velocità dei nostri tempi abbia alimentato questo equivoco “.

Potrebbe essere anche il consumismo che ha tratto vantaggio nell’attribuire l’etichetta lusso a qualcosa aggiungendo quegli zeri, e dichiarando che ne esistono pochi pezzi?

“Se ci sono solo dieci esemplari di una cosa, costi quel che costi, è un lusso possederlo. Il valore è dato sempre dal desiderio del possesso. Ma sta anche nella misura del lavoro, del genio, dello studio che c’è dietro la realizzazione di ogni singolo oggetto. Il valore è dato anche dalla velocità con la quale è prodotto. Quindi il vero lusso è il tempo”. 

Per la 30esima edizione della mostra, la figlia Sabina ha cretao un ulteriore delicato ricordo della principessa (scomparsa nel 2020) insieme in collaborazione con la rinomata giornalista enogastronomica Annamaria Tossani: ‘La dispensa di Donna Giorgiana: spunti e spuntini‘. Tra le pagine decorate con acquerelli che ritraggono angoli familiari, il piccolo ricettario da cui titoli si intende l’esito di ogni piatto tra le mura domestiche.

FIRENZE: ARTIGIANATO E PALAZZO 2002 – GIORGIANA CORSINI.
FOTO GUIDO MANNUCCI©

 «Detesto vedere andare le cose a rotoli. È una questione di rispetto. Il denaro è un dono, si è privilegiati se lo si ha ed è un obbligo usarlo per il bene e il bello al servizio di tutti»

Giorgiana Corsini

L’artigianato in numeri (Dati Camera di Commercio di Firenze)

  • Nell’area metropolitana di Firenze ci sono 27.000 aziende artigiane, con 66.000 addetti (30 % sul totale delle aziende)
  • La Toscana conta 100.000 aziende artigiane
  • In Italia parliamo di 1.200.000 aziende artigiane

Artigianato e Palazzo, dal 13 e il 15 settembre 2024 al Giardino Corsini, Firenze.

Leggi anche: https://luxurypeople.eu/eva-re-source-come-i-tessuti-di-lusso-rinascono-in-nuove-creazioni/

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