Una cantina fuori dai radar delle denominazioni blasonate in una delle regioni italiane più vocate al vino, la Toscana. È qui che Giovanni Bulgari, ex gemmologo della dinastia di gioiellieri di fama planetaria, ha costruito la sua seconda vita. Una vita in mezzo ai filari, agli ulivi, a un orto, senza mai dimenticare la bellezza a cui è allenato dalla nascita, declinata qui nel rispetto dell’ambiente che lo ospita. I suoi vini indossano le aspettative di eleganza che ci si aspetta. Quello che non ci si aspetta è un punto di vista sul lusso fuori dagli schemi.
Un cestino calato con una corda in cantina, e un calcio balilla, sembrano una pennellata di vita quotidiana in un contesto nato da una filosofia volta alla qualità non solo del calice ma della vita di chi lavora e opera intorno a Podernuovo a Palazzone.
Come mai un professionista nato e cresciuto nel bello ha deciso di inserire due elementi così quotidiani e popolari in quella che è la sua ‘creatura’?
“Sono due oggetti estremamente semplici e popolari che mi ricordano la mia infanzia e le tradizioni della mia famiglia. Oggi siamo avvolti dalla tecnologia e dal digitale, ma rimanere aggrappati a certi valori e certi oggetti fa bene alla routine quotidiana. Penso sia importante creare un ambiente di lavoro confortevole e confidente. Il calcio balilla rende giocosa una semplice pausa pranzo, piuttosto che la visita di alcuni clienti: crea gruppo, sinergia e aggregazione oltre a stimolare la competitività. Degli oggetti come un cestino e una corda ci ricordano che nel mondo di oggi non si può applicare la tecnologia ad ogni cosa”.
Giovanni Bulgari, quella volta che un gruppo di imprenditori cinesi le ha chiesto che cosa fosse il lusso: che cosa ha risposto?
“La parola lusso nel mondo di oggi è utilizzata nei modi più variegati, lasciando intendere che si alluda a ricchezza economica e beni materiali. Durante quella conferenza, dove avevamo ospiti a Podernuovo una delegazione del G20 Young China, ho affrontato tutt’altre tematiche, legate al mio stile di vita, spiegando la mia idea del lusso.
“Il lusso è svegliarsi ogni mattina immerso nella natura circondato dai vigneti di Podernuovo, avere il tempo libero e lo spazio per coltivare le mie passioni. Non è legato ai beni materiali, anche perché se non hai il tempo di goderteli sono beni inutili e inutilizzati.
“So bene che può sembrare controtendenza e forse non sono le parole che si aspettavano da me. Eppure questa è l’idea di lusso che porto avanti da anni credendoci ogni giorno di più”.
Il vino come ogni mercato è fatto di tendenze, e in questo momento a causa della variabilità climatica che sta colpendo tutto il mondo e non solo l’Italia, questo prodotto che per il Bel Paese è un simbolo ed è radicato nella tradizione familiare oltreché economica, sta subendo forti scossoni. Il suo obiettivo come ‘neofita’ di questo settore qual è?
“Il nostro obiettivo è identificarci in uno stile preciso rispettando il terroir di appartenenza. Questo areale è privo di una storia vitivinicola importante, e sotto questo punto di vista speriamo di diventare i pionieri. Per riuscirci dobbiamo lavorare bene, mettendo la qualità dei prodotti e il rispetto del territorio ai primi posti”.
Durante la nostra visita alla cantina, dai suoi collaboratori è trapelata stima e fiducia per la persona per cui lavorano: la qualità dei rapporti umani non solo nell’ambito privato ma soprattutto in quello professionale come si costruisce?
È funzionale alla qualità della vita di tutti, è funzionale nel cristallizzare dei valori in ciò che nasce da quel luogo?
“Il team si costruisce rispettando il lavoro e la vita dei collaboratori, valorizzando i loro punti di forza. La qualità dei rapporti umani qui sono al primo posto, perché se una persona è in sintonia con me e con il team, riesce ad avere un rendimento maggiore e si sente parte del progetto, aumentando la soglia di attenzione.
“Lo scopo è avere un ambiente sereno, propositivo e creativo che faccia il bene dell’azienda, dove l’obiettivo finale è la crescita verticale incentrata sulla qualità del prodotto e dei servizi offerti”.
Giovanni Bulgari, che cosa desidera portino a casa le persone che vengono a visitare la realtà da lei costruita e che assaggiano i vini che ha concertato insieme al suo team?
“L’azienda è aperta a tutti coloro che vogliono toccare con mano il lavoro che svolgiamo quotidianamente. Vorrei portassero a casa l’emozione, il sapore e le vibrazioni dei nostri vini, piuttosto che il relax che possono vivere durante un wine tour presso la nostra cantina.
“Tutto ciò è possibile solo grazie ad un lavoro di squadra propositivo e mirato all’eccellenza”.
Leggi anche: