Paola Mencarelli: il cocktail è aggregazione, cultura, opportunità

3 Giugno 2025


Le Italian Cocktail Weeks sono diventate in pochi anni eventi iconici anche per i non addetti ai lavori: il piacere del drink incontra la creatività di una professionista che conosce bene il settore e insegue la bellezza. Abbiamo raggiunto Paola Mencarelli, fondatrice e direttrice creativa dell’evento ospitato da alcune delle destinazioni italiane più famose (Firenze, Venezia, Amalfi Coast e Cortina) per indagare l’anima di questi eventi itineranti che aprono le porte a spazi accoglienti ed energici come i Cocktail Bar, i Bar d’Hotel e Pop Up bar. Una settimana l’anno tra tasting, masterclass, brunch, aperitivi, guest shift ed eventi itineranti nella città di turno che allietano e portano contenuti a tema.

Com’è passata dal giornalismo gastronomico alla direzione creativa di un evento come le Italian Cocktail Weeks?
“È un passaggio avvenuto in maniera naturale: attraverso la critica gastronomica il mio desiderio di valorizzare la qualità e successivamente di comunicare la cultura del bere bene si è innestato sulla mia formazione in organizzazione di eventi, aprendomi la strada a una professione che forse avevo nel DNA e dovevo solo scoprire”.

Essere una donna le ha comportato strategie particolari per affermare la sua professionalità?
“Nessuna strategia, ritengo che la leadership e il carisma non abbiano sesso”.

Condividiamo questa affermazione, ma reputiamo anche che gentilezza e competenza come le sue riescono a stare nella stessa frase quando sono firmate… col “rossetto”.

La chiave per costruire un evento riconosciuto e apprezzato?
“Impegno, costanza, puntigliosità. Ma anche ascoltare critiche e suggerimenti, e trasformare ogni difficoltà in un punto di forza. Non ultimo, costruire un team di lavoro affiatato”.

Intorno a un tavolo, ma anche intorno a un cocktail si misurano tendenze e coltivano relazioni personali e pubbliche. E non potrebbe essere diverso dato che il cocktail è il re dell’aperitivo e l’aperitivo è sinonimo di momento off.

Luxury People ha seguito da vicino la Florence Cocktail Week 2025, ed è qui che ci ha colpito la capacità di Mencarelli di intercettare due tra i grandi trend dei consumi che toccano l’economia mondiale: i cocktail no alcol filo salutistici, a Firenze proposti dal barman del Saporium Lounge Nicola Spaggiari a base di Legend of Kombucha (fermentato di tè aromatizzato dalle note proprietà corroboranti) e… al limite del sacrilego per gli addetti ai lavori, il vino miscelato, e non parliamo di bollicine.

L’imprenditrice toscana non si è limitata a lanciare una provocazione, bensì ha organizzato un dibattito invitando il barman sudafricano Julian Short, Bar Manager del Sin+Tax di Johannesburg che ha portato la sua testimonianza e abilità miscelativa. Il risultato è stato sorprendente: vino non prevaricato, complessità del drink potenziata.

Il mondo del cocktail cosa rappresenta nella società di oggi?
“Per l’utente finale un diversivo sempre più apprezzato, come momento di relax e di aggregazione, anche da parte di chi non beve alcol. Per le aziende un grande motore economico”.

Ha riscontrato un diverso approccio da parte dei consumatori nelle diverse destinazioni dove organizza le Cocktail Week (Firenze, Venezia, Amalfi Coast, Cortina)?
“In realtà la differenza non è sostanziale: in ogni destinazione c’è una base di curiosi e appassionati interessata ad approfondire la propria conoscenza di questo mondo. Indubbiamente Firenze ha un bacino di utenza di professionisti che la rende più dinamica rispetto alle altre”.

Tra pubblico proveniente da tutto il mondo e concentrazione di cocktail bar d’autore guidati da bartender di livello internazionale (Locale ad esempio è tra i The World’s 50 Best Bars) Firenze è una testimonial perfetta per il settore della mixology, senza dimenticare che qui è nato nei primi del novecento uno dei veterani dei cocktail internazionali per eccellenza, il Negroni.

Dove trova energia e ispirazione per il suo lavoro?
“Nella bellezza che ci circonda: della natura e dell’arte, e dal confronto con persone, luoghi e culture diverse. Viaggiare, in generale, è per me una grande fonte di ispirazione”.

Le tre cose che da imprenditrice non tollera.
“Falsità, arroganza e superficialità”.

Le tre cose che da imprenditrice apprezza.
“Lealtà, umiltà e coraggio”.

Lei che viaggia molto, pro e contro del Bel Paese.
“Pro: lo stile di vita italiano è unico e sognato da tutto il mondo. Contro: nessuno; più viaggio, più mi rendo conto che rimanere a vivere in Italia è stata la scelta giusta”.

Prossimi obiettivi?
“Continuare a organizzare eventi per diffondere la cultura del bere miscelato e valorizzare la qualità”.

Luxury People si occupa di lusso perciò ultima domanda: quale lusso si concede?
“Il lusso è la libertà di poter scegliere dove svegliarsi la mattina e come vivere le proprie giornate”.

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